Perché un Master in mediazione interculturale e gestione dei conflitti
Perché scegliere un Master in Mediazione Interculturale, Comunicazione Interculturale Gestione dei Conflitti? La risposta è già implicita nella domanda: l’approccio interculturale, il saper comunicare e il saper gestire i conflitti sono conoscenze e competenze fondamentali in una società multiculturale, globalizzata e internazionale.
Tuttavia, la risposta merita di essere approfondita.
Un Master universitario è la scelta di studio adatta soprattutto – anche se non soltanto – a tre categorie di persone e/o di professionisti:
- chi vuole specializzarsi dopo la laurea, rinforzando il proprio curriculum;
- chi vuole aggiornarsi per rimanere al passo con i tempi e migliorare la propria professionalità;
- chi vuole alzare il livello della propria formazione, andando oltre la laurea che ha conseguito in passato
Il Master può essere frequentato anche da non laureati. In questo caso, i frequentanti sono chiamati “uditori”. Acquisiscono una formazione di livello universitario e a fine percorso ricevono un attestato di frequenza.
Sappiamo quanto sia importante la conoscenza di lingue straniere – a cominciare dall’inglese che dobbiamo considerare “scontata”, come l’italiano – per entrare nel mondo del lavoro, per crescere in ambito lavorativo e per alzare il livello della propria formazione.
Allo stesso modo – e qui veniamo ad articolare meglio la risposta alla domanda iniziale – il saper comunicare in modo interculturale, il saper mediare tra persone di differente cultura e il saper gestire i conflitti è un giacimento di conoscenza e di competenza che alza di parecchio in alto il proprio profilo professionale.
La mediazione, la comunicazione e la gestione dei conflitti – si badi bene – quando le decliniamo in senso “interculturale”, non ci riferiamo solo al rapporto con le persone “straniere”: siano clienti, partner o collaboratori all’estero oppure clienti, partner o collaboratori immigrati in Italia.
La diversità culturale la possiamo riscontrare in più settori:
- tra chi è giovane e chi è avanti negli anni,
- tra il team tecnico e i creativi di un’impresa,
- tra chi si occupa della parte economica di un’azienda e chi si occupa delle strategie imprenditoriali,
- tra chi gestisce l’amministrazione di un’organizzazione e chi mette in campo i servizi alle persone
L’approccio interculturale – che caratterizza sia il nostro Master che il Centro Studi Intercultureali – consente di esercitare un ruolo da protagonisti in una società che è di per sé multiculturale: ad esempio, anche nel rapporto tra persone di sesso maschile, di sesso femminile o tra chi ha un diverso orientamento sessuale.
Direi che la mediazione interculturale, la comunicazione e la gestione dei conflitti sono abilità fondamentali in qualsiasi ambiente:
- scuola e formazione;
- servizi sociali;
- ambiente sanitario;
- mondo delle imprese e delle relazioni internazionali;
- mondo dei media (giornalismo, social media, uffici stampa e marketing);
- mondo della giustizia
La professione di chi fa mediazione, comunicazione e gestione dei conflitti
Chi ci contatta per avere informazioni sul Master in Intercultural Competence and Management – Mediazione Interculturale, Comunicazione e Gestione dei Conflitti, che organizziamo dall’anno accademico 2002-2003, ci pone talvolta la domanda se il nostro corso porta diritti ad avere un lavoro.
La risposta, onesta, che diamo sempre è la stessa che daremmo se avessi una scuola di lingue straniere.
Basta conoscere l’inglese, il tedesco e il francese messi assieme per cambiare lavoro, per trovarne uno, per migliorare le proprie finanze? La risposta è negativa.
La conoscenza delle lingue alza le possibilità di trovare lavoro o di migliorare la propria condizione perché dà risposta a un’esigenza che hanno tutte le imprese e le organizzazioni: quella di saper comunicare con chi parla un’altra lingua rispetto alla nostra.
Nel caso della mediazione interculturale, della comunicazione interculturale e nella gestione dei conflitti, le conoscenze e le competenze fornite dal Master in Intercultural Competence and Management permettono di rispondere a delle precise esigenze.
Quelle precise esigenze hanno a che fare con il rapporto – che sia internazionale, che sua interno all’Italia – che è necessario intrattenere con persone di diversa cultura.
Non solo. Il Master consente, oltre a rinforzare il curriculum vitae, di cambiare, di acquisire consapevolezza del nostro essere nella società, di rivedere il nostro modo di rapportarci agli altri.
L’alta formazione di un Master universitario – che è esperienza differente rispetto al tradizionale corso di laurea triennale o magistrale – non si ferma all’acquisire conoscenze e competenze. Stimola, infatti, anche la crescita personale.
Un’esperienza di studio, di competenze e di cambiamento personale
Tutte le nostre diplomate e diplomati di dicono sempre, a fine percorso, la stessa cosa: ho imparato molto dal Master, ma è stata anche un’esperienza di vita che mi ha cambiata, mi ha fatto crescere, mi ha maturata.
L’ho visto anch’io, del resto, quando nel 2005-2006 ho frequentato all’Università di Siena un Master in Comunicazione Pubblica.
Oltre a imparare leggi, teorie dei media, marketing ho acquisito le competenze per scrivere un piano di comunicazione. Ma oltre a questo, ho vissuto un’esperienza che mi ha cambiato come persona, che mi ha portato a riflettere sul mio modo di comunicare, di essere nel mondo e di relazionarmi con gli altri.
Ricordo che quel Master – con lezioni il venerdì e il sabato di ogni altra settimana – mi costò parecchio: tra quota di iscrizione, spese di viaggio e di alloggio (non avevo più l’età di andare in alloggi per studenti), spesi oltre 10.000 euro… vent’anni fa.
Ebbene, quella spesa – oltre alle competenze acquisite, al cambiamento come persona, alla professionalità che ho implementato su me stesso – l’ho recuperata almeno 5 volte.
La differenza che dà il saper mediare, comunicare e gestire i conflitti
Il motivo è semplice: saper comunicare – in modo umano e in modo professionale – ci differenzia, ci fa crescere come persone che lavorano e ci consente di distinguerci.
Nel caso del Master in Mediazione Interculturale, Comunicazione Interculturale Gestione dei Conflitti, rispetto alla mia esperienza senese, c’è il vantaggio che si tratta di un corso di alta formazione a distanza con tre seminari in presenza. Il che significa un considerevole risparmio di spese di viaggio e alloggio.
Alla base, comunque, vi è lo stesso risultato: un Master in mediazione interculturale, in comunicazione interculturale e in gestione dei conflitti dà le conoscenze e la abilità per fornire risposta ad alcune fra le più importanti esigenze del nostro tempo:
- le esigenze legate alla relazione con la diversità,
- le esigenze di prevenzione e gestione delle conflittualità,
- l’esigenza di saper mediare tra differenti istanze e differenti culture
È per questo che alla domanda sul perché scegliere un Master in mediazione interculturale, in comunicazione interculturale e in gestione dei conflitti, non ho dubbi, forti come Centro Studi Interculturali della formazione – in oltre vent’anni – di almeno 500 diplomate e diplomati: la scelta è legata all’esigenza che tutte le imprese e organizzazioni hanno di misurarsi, in modo proficuo, con la diversità propria del nostro tempo.
Maurizio Corte
Agenzia Corte&Media