
Garlasco. Il “circo mediatico” tra crimine e giustizia
Il “circo mediatico” è al centro del dibattito per il caso di Garlasco, con le nuove indagini – partite a marzo 2015 – sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto in provincia di Pavia, il 13 agosto del 2007.
Per quel delitto, va ricordato, nel dicembre del 2015 è stato condannato il fidanzato della vittima, Alberto Stasi, a 16 anni di carcere. Ora Stasi sta godendo del regime di semilibertà, in attesa di finire di scontare la pena.
Il “circo mediatico” che non è “circo”
Quando si utilizza l’espressione circo mediatico, occorre dirlo, lo si fa in maniera paradossale.
Il paradosso nasce da due elementi:
- di circo mediatico si parla sui media, ovvero i media tematizzano sé stessi, alimentando quindi il presunto comportamento circense riferito ai mezzi di comunicazione di massa e social;
- senza circo mediatico avremmo una comunicazione messa a tacere, dove nulla trapela se non la verità ufficiale, come accadeva con il fascismo in Italia e come accade con le dittature
Sul ruolo dei media nel caso criminale e giudiziario di Garlasco, l’associazione ProsMedia, sul suo magazine, ha pubblicato un articolo.
Sul magazine Il Biondino della Spider Rossa® c’è invece una ricostruzione del caso di Garlasco e un parallelo con il caso di Milena Sutter e il caso di Lorenzo Bozano (Genova, 1971).
Ecco gli articoli: