Perché scegliere il Master in “Intercultural Competence and Management”
La domanda, alla fine, te la poni: perché dovrei scegliere questo Master, anziché un altro? Perché scegliere il Master in Intercultural Competence and Management – Mediazione Interculturale, Comunicazione e Gestione dei Conflitti?
Il Master in Intercultural Competence and Management è stato ideato nell’anno accademico 2002-2003 dal professor Agostino Portera, ordinario di Pedagogia Interculturale, all’Università degli Studi di Verona – Dipartimento di Scienze Umane.
Già da quell’anno, il professor Portera mi ha dato l’incarico di fare la progettazione didattica del corso – su sue precise linee didattiche – e di coordinare gli insegnamenti, oltre ad avere alcune mie materie da insegnare.
Sono quindi di parte – lo confesso – nel parlare di questo Master che dal 2010 è online, arricchito poi da tre seminari in presenza.
Siamo passati, infatti, dalle lezioni in sola presenza all’e-learning: il primo Master online non solo del nostro Ateneo scaligero, ma anche di tutti gli atenei italiani, almeno per le Scienze Umane.
Da quell’anno accademico, abbiamo diplomato – è un Master universitario di primo livello – almeno 500 allieve e allievi.
Possiamo, allora, dire che la prima buona ragione per scegliere questo Master è l’avere una tradizione didattica e culturale di oltre vent’anni accademici.
Non solo. Il Master è frutto della ricerca universitaria del Centro Studi Interculturali – Dipartimento di Scienze Umane, diretto dal professor Portera. Un centro a cui collaboro sin dalla fondazione, nel 1998.
Il Master in Intercultural Competence and Management ha poi la vocazione, sin dalle prime edizioni, all’innovazione didattica.
Ogni anno – ascoltando le esigenze e le osservazioni critiche di allieve e allievi – miglioriamo il modo di fare lezione, i contenuti degli insegnamenti, il rapporto tra docenti e frequentanti del Master.
Possiamo dire di avere oggi una squadra di docenti – professori universitari strutturati, professionisti che sono docenti universitari a contratto da anni, ricercatrici e ricercatori – che ha esperienza, competenza e che fa ricerca.
Non solo. Ogni docente ha pubblicazioni scientifiche all’attivo, esperienze sul campo necessarie per un Master che – fondato su basi teoretiche solide – si misura con una società complessa. E incerta.
I punti di forza del Master in Intercultural Competence and Management
Sono tre i punti di forza del Master in Intercultural Competence and Management – Mediazione Interculturale, Comunicazione e Gestione dei Conflitti, che organizziamo dall’anno accademico 2002-2003:
- l’e-learning, che consente lo studio anche a chi ha impegni di lavoro e familiari;
- l’assistenza di un team di tutor dedicate alle allieve e allievi;
- il collegamento con il mondo del lavoro, grazie ai tirocini
La formazione a distanza, con l’e-learning su piattaforma dedicata Moodle dell’Università degli Studi di Verona, permette la flessibilità negli orari di lezione, nella fruizione dei materiali didattici e nello studio.
Nello stesso tempo, proprio l’essere quello scaligero un Ateneo “tradizionale”, il Master ha le fondamenta nella tradizione didattica e scientifica dell’Università di Verona.
I tre seminari in presenza, inoltre, consentono il contatto diretto con alcuni dei docenti e l’esperienza in aula. Si tratta, infatti, di lezioni pratiche, esperienziali.
Il tre seminari sono anche l’occasione per entrare in relazione e vivere l’esperienza di una città internazionale, dov’è bello abitare e vivere, qual è Verona.
Quanto al team di tutor, assistono allieve e allievi sia sul piano della didattica, sia sul piano dei tirocini e sia sul piano della preparazione della prova di tesi, a conclusione del Master.
Quanto al collegamento con il mondo del lavoro, le 100 ore di tirocinio – sostituibili, per chi lo richiede, con altre attività teorico-pratiche – permettono di fare esperienza in realtà d’imprese profit e non.
Alcune di queste imprese per gli stage – aziende, istituzioni, organizzazioni – sono proposte da chi frequenta il Master. Altre le propone la nostra tutor di riferimento per i tirocini.
Punti interrogativi: le domande sul Master
Sono tre le domande che più ricorrono tra chi è interessato a iscriversi a un Master in mediazione interculturale, comunicazione e gestione dei conflitti come il nostro.
La prima domanda è se il Master consente di trovare lavoro. La risposta è che il Master in Intercultural Competence and Management – come la conoscenza di lingue straniere – non porta, di per sé, in modo diretto ad un posto di lavoro.
Il Master consente di acquisire competenze tecnico-professionali e abilità relazionali che sono di certo utilissime per imprese, istituzioni e organizzazioni. E questo rendere il curriculum di un/a diplomato/a del corso più concorrenziale, di maggior valore e più appetibile.
C’è tuttavia un altro aspetto di queste competenze e abilità: se fruito mettendosi in gioco, il nostro Master dà modo di migliorare la propria comunicazione, di essere più efficaci nei colloqui, di avere una marcia in più.
Il secondo interrogativo è se è possibile frequentare il Master e conciliarlo con il lavoro e gli impegni familiari.
La risposta sta nel fatto che abbiamo diplomato almeno 500 allieve e allievi, dal 2002-2003 a oggi. E che una buona parte di loro avevano impegni familiari oppure di lavoro.
Sulla gestione del tempo e sul metodo di studio ci mettiamo a disposizione per una serie di consigli, dato che pure noi – a cominciare da me che scrivo qui – da anni lavoriamo e studiamo; abbiamo famiglia e studiamo; facciamo vita sociale e studiamo.
Il costo di un Master come investimento strategico
Il Master in Intercultural Competence and Management – Mediazione Interculturale, Comunicazione Interculturale Gestione dei Conflitti, ha un costo importante. È, quindi, un investimento e come tale va trattato.
Evito di commentare che vi sono corsi e corsetti che promettono professionalità costruite in poche decine di ore. Oppure Master online che hanno copiato di sana pianta il nostro piano didattico e si mettono sul mercato per poche centinaia di euro.
Il nostro Master ha un costo che abbiamo contenuto il più possibile. Sotto non era possibile scendere, a meno di ridurre la qualità didattica, di tagliare il servizio di tutoraggio e di assistenza a chi lo frequenta.
Da rimarcare, poi, che la frequenza al Master consente di usufruire di una serie di servizi dell’Università degli Studi di Verona, a cominciare dalla biblioteca universitaria, consultabile anche online. E da una serie di altre risorse su cui chiedere informazioni alle nostre tutor.
Voglio, poi, ricordare – avendo pure io frequentato un Master universitario e avendo investito parecchi euro in corsi online di alto profilo – che un corso come il nostro si colloca all’interno di un piano strategico: un piano esistenziale e professionale.
Un piano strategico richiede visione lungimirante, chiarezza negli obiettivi e risorse.
La spesa per un Master come il nostro è un investimento di risorse. Come tale, va pensato, calibrato e distribuito lungo i 12 mesi in cui dura il corso.
Sulla base della mia esperienza, ho preferito aspettare e investire alcune migliaia di euro in un corso di qualità, piuttosto che accontentarmi di un corso di basso profilo a poche centinaia di euro.
Da ricordare che vi sono finanziamenti, negli istituti di credito, per la formazione, in modo da distribuire la spesa nel tempo.
Per chi lavora in azienda vi sono fondi a cui attingere. C’è poi il 19% di sconto fiscale sulla dichiarazione dei redditi, a fronte di un Master universitario.
È per questo che ai dubbi sulla scelta del Master, mi piace sempre rispondere che ce la mettiamo tutta per fare de Master in Intercultural Competence and Management – Mediazione interculturale, comunicazione e gestione dei conflitti, un’esperienza di eccellenza.
Maurizio Corte
Agenzia Corte&Media